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Vocazione - seguito

Per il periodo dal 1855 al 1859, cioè, il periodo di Hazebrouck, non possediamo nessuna lettera o scritto di P. Dehon. Tutto ciò che sappiamo su questo tempo, lo sappiamo per mezzo di quel Dehon che scrive 30 anni più tardi le sue memorie, le "Notes sur l'histoire de ma vie". Dehon cerca di provare e spiegare il lavoro della grazia nella sua vita. Per questo sembra ovvio che, ricordandosi eventi di 30 anni fa, non può ignorare affatto, nella descrizione e nell'interpretazione degli eventi ricordati, tutto il cammino personale e spirituale vissuto da allora. P. Dehon riconosce molto chiaramente che la scoperta della sua vocazione è stata preparata da parecchi fattori:

"Resto confuso di riconoscenza, pensando a come nostro Signore ha preparato e conservato meravigliosamente la mia vocazione. Mi aveva condotto in un ambiente favorevole per far nascere la mia vocazione." (NHV I/28v s.)

"La prima chiamata divina è oscura. Dal primo anno [a Hazebrouck] a volte avevo pensato al sacerdozio. Al secondo ritiro la mia decisione era presa. È stata rinforzata durante la notte di Natale." (NHV I/28v)

Di questa messa di Mezzanotte nella cappella dei Cappuccini Dehon scrive: "Ho assistito alla messa di Mezzanotte dai Cappuccini come chierichetto. Ho ricevuto là una delle impressioni di grazia più forti della mia vita. Nostro Signore mi spingeva fortemente a darmi totalmente a lui". (NHV I/26r)

"Ciò che mi attirava nella vocazione, era l'attrazione per l'unione con Nostro Signore, lo zelo per la salvezza delle anime e il bisogno di grazie abbondanti per salvarmi" (NHV I/29r).

Nel suo studio sull'esperienza spirituale di P. Dehon (Studia Dehoniana 23), Albert Bourgeois riconosce nelle frasi sopra citate formule tradizionali dell'epoca e l'influenza dello sviluppo posteriore di Dehon. Comunque Bourgeois conclude:

"Qualunque cosa Dehon faccia nella rilettura della sua esperienza giovanile alla luce della sua propria vita, non c'è dubbio che dei veri ricordi ne sono il materiale e il fondamento. Per lo meno si può dire che questi ricordi precisi e forti di un'esperienza di unione e di comunione rivelano una fede ben al di là di una semplice adesione al catechismo, cioè una fede che è vissuta come relazione personale, esperienza d'amore...

A partire dall'unione con Nostro Signore si può capire e descrivere l'esperienza religiosa di P. Dehon, il suo sguardo su Dio e sul mondo, spiegare i suoi impegni, il senso della sua vita, la sua vocazione e missione." (Studia Dehoniana 23, p.34.)

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